Si prevede che l'intelligenza artificiale (IA) avrà un forte impatto sul futuro del business digitale.
Qual è dunque il modo migliore per un'azienda tradizionale di trarre vantaggio da questa tecnologia? Concentrarsi sui servizi cognitivi basati sull'IA, come la visione artificiale, l'apprendimento automatico, l'elaborazione del linguaggio naturale, il riconoscimento vocale e la robotica.
Secondo Gartner, le organizzazioni che adottano questo tipo di approccio potranno generare valore più rapidamente e ottenere un successo di lungo termine quattro volte maggiore rispetto delle aziende che non lo fanno.
I costi e la complessità di implementazione dell'IA possono ostacolarne l'adozione nelle aziende non tecnologiche, ma questo non ha impedito che molte di esse non ci abbiano quantomeno pensato o sperimentato l'utilizzo.
Basta guardarsi intorno per rendersi conto che le aziende digitali leader nei loro settori hanno già superato la fase sperimentale e sono pronte a integrare l'IA nelle proprie operazioni di business.
Alcune delle più grandi aziende stanno facendo importanti scommesse sull'intelligenza artificiale, dagli smartphone dotati di scanner facciale all'assistenza sanitaria computerizzata e alle automobili a guida autonoma.
Ecco qualche esempio:
Inoltre, vale la pena sottolineare che l'IA è già largamente in uso sui dispositivi di largo consumo, basti pensare all'assistente vocale Siri di Apple, Alexa di Amazon e Google Assistant. Una tendenza che si sta sviluppando molto più velocemente di quanto ci si aspettava appena qualche anno fa.
La domanda da un milione di dollari, a questo punto, è: i consumatori si aspetteranno lo stesso livello di interazione con banche, negozi al dettaglio, compagnie aeree, utenze, operatori sanitari e simili?
Se da un lato l'avvento dell'IA ha alimentato grandi aspettative, i più scettici avvertono che l'intelligenza artificiale sottrarrà il lavoro a molti, scatenando un'apocalisse tecnologica che condannerà l'umanità alla rovina.
La buona notizia?
Tutti gli studi in merito mostrano che sarà esattamente il contrario e che negli ultimi 140 anni la tecnologia ha creato molti più posti di lavoro di quelli che ha cancellato.
Inoltre, le macchine tendono a rimpiazzare lavori pericolosi, routinari e di maggior valore.
Morale della favola? Le potenzialità dell'IA valgono chiaramente la pena di correre il rischio.
Ecco qualche dato:
Conviene fare sforzi nella direzione dell'IA adesso? O è meglio aspettare che raggiunga l'apice?
“Costruire le infrastrutture necessarie a supportare tecnologie emergenti come l'intelligenza artificiale richiede tempo”, afferma Rita McGrath, esperta di innovazione e strategie di crescita riconosciuta a livello internazionale.
“Penso che nel 2018 saremo testimoni dell'emergere dell'intelligenza artificiale e dell'apprendimento automatico, ma sarà anche un anno di delusioni”, afferma McGrath. “Quello che l'IA e l'apprendimento automatico sono in grado di fare meglio degli umani è individuare ripetizioni alla base di enormi quantità di dati. Queste tecnologie sono destinate a cambiare molte cose, ma ci vorrà del tempo...”.
Nel corso della Sloan Initiative on the Digital Economy dell'MIT, il ricercatore capo George Westerman ha dichiarato che molte aziende tradizionali oggi investono in tecnologie emergenti come l'IA, ma poche lo fanno nel modo giusto.
“Quelle che riescono a investire in maniera corretta” ha proseguito “fanno essenzialmente due cose meglio della concorrenza: non si limitano a investire nel digitale, ma usano la tecnologia per trasformare la loro attività e l'esperienza dei clienti...”
Vijay Gurbaxani, fondatore e presidente del Center for Digital Transformation della University of California di Irvine, è d'accordo con lui.
“Penso che l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico siano fra le grandi novità... ma direi che la sfida principale sia definire come possono convergere” dice. “Spesso tendiamo a soffermarci sull’albero, senza vedere la foresta cui appartiene. Dobbiamo considerare in che modo si sta evolvendo questo nostro mondo, senza preoccuparci di una tecnologia specifica”.
Le attività digitali hanno già cominciato ad abbinare IA e Big Data per scoprire i modelli di navigazione, la cronologia degli acquisti e le preferenze dei clienti, in modo da offrire suggerimenti personalizzati durante la navigazione online, o la possibilità di comunicare con i venditori tramite le app di messaggistica.
Nei call center, invece, l’IA contribuisce ad aumentare la produttività grazie ad applicazioni in grado di identificare i comportamenti di chiamata del cliente in base all’orario giornaliero invece che secondo scale temporali settimanali o mensili.
I “bot” che sfruttano l’IA vengono già utilizzati per portare a termine incarichi di routine (grazie all’elaborazione del linguaggio naturale), interpretare le richieste dei clienti e cercare istantaneamente nei sistemi di back-end, senza bisogno dell’intervento degli operatori.
Sempre secondo Gartner, nel 2020, le tecnologie di IA saranno integrate in quasi tutti i nuovi prodotti software.
La vera sfida, tuttavia, sarà districarsi tra l'emergere di numerosi fornitori di IA, che potrà rendere difficile decidere a cui affidarsi.
Mettiamo che voglia dotarti di un sistema di IA fin da subito. Qual è l'approccio giusto?
Vale la pena di prendere in considerazione quanto affermato da Matt Calkins, fondatore e CEO di Appian, a proposito dell'approccio di Appian all'IA, in una recente intervista con Forbes.
“Secondo me... un'IA ad uso generico è totalmente decontestualizzata. È un po' come dire 'ecco il mondo, fai tu'. ... A mio parere l'IA è un'applicazione altamente contestualizzata, che cioè necessita di una grande quantità di contesto per essere davvero utile... Si tratta di una tecnologia che dobbiamo ancora imparare a usare a dovere”.
Calkins ha dichiarato anche che l'approccio di Appian all'IA si fonda sull'idea che debba essere al servizio dell'azienda che la usa per poter fare previsioni per il futuro. Infine, ha aggiunto che l'obiettivo non è eliminare del tutto la capacità di giudizio umana, ma aiutare a guidarla e informarla.
“... L'IA è un concetto ancora troppo difficile in questo momento. Appian, però, rende tutto più facile: basta inserire i dati, fare clic su un pulsante per caricare tutto su Amazon e ottenere i relativi suggerimenti, che possono essere inclusi direttamente sullo schermo. In sostanza, ci sarà una schermata tipo: ‘Questa è la tua decisione’ e subito sotto ‘La tua IA consiglia di procedere così’. Ecco come usarla al meglio”.
Combinare l'IA con la piattaforma low-code di Appian?
Niente di più facile.
In questo episodio di Appian Talks, Jorge Sanchez, Director of Product Strategy, e Malcom Ross, Vice President of Product di Appian, rivelano:
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[podcast id="13106506" text="How the Internet of Things (IoT) is Digitally Transforming Businesses" "on" "Spreaker.""]
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Appian è una software company che automatizza i processi aziendali. Grazie alla Piattaforma Appian è possibile progettare, automatizzare e ottimizzare anche i processi più complessi, in modalità end-to-end. Le organizzazioni più innovative del mondo si affidano ad Appian per migliorare i propri flussi di lavoro, unificare i dati e ottimizzare le operazioni, ottenendo migliori tassi di crescita migliore e offrendo esperienze superiori ai propri clienti.