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Il 5G incontra il low-code: la spina dorsale dell'innovazione per l'era post-COVID, Parte 1

Roland Alston, Appian
June 3, 2021

Nello spirito dell'iconico poeta Carl Sandburg:

5G mobile, creatore di tendenze per l'era post-COVID,

           Veloce, potente, rivoluzionario,

             Rete dalle grandi spalle;

                 Moltiplicatore dell'innovazione per le aziende e il settore,

                   Spina dorsale per il decennio di cambiamento:

Ci dicono che il 5G è il futuro, la direzione in cui stanno andando le imprese e i consumatori. Tuttavia, secondo Peter Linder (eminente sostenitore del 5G e responsabile del marketing 5G per Ericsson in Nord America), la battaglia feroce tra gli early adopter è già in corso.

(Nota a margine: 5G è l'abbreviazione di rete cellulare di quinta generazione).

Linder afferma che “Gli early adopter si stanno già muovendo e circa 54 milioni di americani acquisteranno un telefono 5G entro la fine del 2021. Non si tratta di creare una rete e attendere che gli utenti arrivino: qui gli utenti sono già arrivati e hanno comprato i dispositivi”.

Stando ai dati di Ericsson, il numero globale di abbonamenti 5G dovrebbe superare i 600 milioni entro la fine del 2021 e i 3,3 miliardi entro la fine del 2026. Tuttavia, la complessità dell'implementazione e della scalabilità dell'infrastruttura 5G (per non parlare della necessità di rimanere digitalmente connessi durante la pandemia) richiede una migliore automazione dei processi. Questo è il motivo per cui i principali operatori di rete come TELUS e T-Mobile hanno dato la priorità all'automazione low-code come strumento essenziale per vincere la battaglia del 5G.

Volendo fare un confronto, la corsa al 5G ha già più risonanza della corsa alla luna che ha messo il programma spaziale americano sotto i riflettori. Le tre maggiori compagnie wireless statunitensi avrebbero speso una cifra record di 81,2 miliardi di dollari in una recente asta per lo spettro wireless che potrebbe rivoluzionare drasticamente l'industria delle telecomunicazioni negli anni a venire. Per il programma Apollo, invece, il Congresso aveva speso 25,4 miliardi di dollari, una cifra che secondo The Hill corrisponderebbe a circa 145 miliardi di dollari attuali.

Vale anche la pena ricordare che la rivoluzione del 5G arriva in un momento in cui gli investimenti infrastrutturali nella connettività aziendale tradizionale sono stagnanti, secondo uno studio di Ericsson e Arthur D. Little, in cui si prevede che le entrate dalla connettività di base aumenteranno solo dello 0,75 % annuo fino al 2030. Lo stesso studio rivela che i servizi digitali a valore aggiunto registreranno una crescita a due cifre nel prossimo decennio, rappresentando un'opportunità di guadagno di ben 700 miliardi di dollari.

Stando ai dati di Ericsson, il numero globale di abbonamenti 5G dovrebbe superare i 600 milioni entro la fine del 2021 e i 3,3 miliardi entro la fine del 2026. Tuttavia, la complessità dell'implementazione e della scalabilità dell'infrastruttura 5G (per non parlare della necessità di rimanere digitalmente connessi durante la pandemia) richiede una migliore automazione dei processi. Questo è il motivo per cui i principali operatori di rete come TELUS e T-Mobile hanno dato la priorità all'automazione low-code come strumento essenziale per vincere la battaglia del 5G. 

“Il 5G è un moltiplicatore di innovazione: accelererà lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi e offrirà nuove opportunità di guadagno in tutti i settori”.

- Michael Heffner, vicepresidente, Solutions and Industry Go To Market, Appian

Parlando di opportunità, i fornitori wireless del paese dovrebbero investire 275 miliardi di dollari per costruire le reti 5G nazionali e si stima che il 5G farà confluire l'impressionante cifra di 12 mila miliardi di dollari nell'economia globale entro il 2035 e creerà 22 milioni di nuovi posti di lavoro solo negli Stati Uniti. Tutto ciò rende la seguente rivisitazione della tavola rotonda con i clienti del settore delle telecomunicazioni di Appian World 2021 molto più rilevante.

Gli esperti della tavola rotonda hanno fatto chiarezza sulla questione presentando casi d'uso reali e intuizioni pragmatiche rispetto all'imminente lancio di una nuova generazione di tecnologia mobile 5G ad alta velocità. Tra i relatori c'erano Wayne Floyd, Responsabile di prodotto e tecnologia presso T-Mobile, e Michael D'Itri, un analista di sistemi senior presso TELUS. Floyd ha spiegato come T-Mobile si sia adattata rapidamente alla crisi da COVID-19 consentendo ai propri dipendenti dell'assistenza clienti di lavorare da remoto invece che nei call center, una grossa sfida per un operatore wireless con oltre 100 milioni di abbonati.

“Per prima cosa, quindi, abbiamo dovuto cambiare il modo in cui facciamo affari perché il nostro obiettivo principale è il rapporto con i clienti”, ha detto Floyd.

“È stato necessario trasformare completamente le nostre attività di supporto da un modello di assistenza basato su call center a uno incentrato su persone che operano da remoto. Di conseguenza, abbiamo dovuto apportare cambiamenti significativi alle nostre reti aziendali interne, nonché garantire ai nostri dipendenti la possibilità di lavorare da casa”.

Floyd ha dichiarato che T-Mobile ha stravolto tutti i processi aziendali, dalle attività nei punti vendita al dettaglio alle modalità con cui i prodotti arrivano nelle mani dei consumatori. Forte dell'esperienza maturata nel migliorare la propria capacità di gestire lo smart working durante la pandemia, l'azienda ha anche ampliato l'offerta di quei prodotti che consentono di lavorare da qualsiasi luogo.

“Se c'è una cosa che la pandemia ci ha insegnato”, ha detto D'Itri di TELUS, “è l'importanza di avere accesso ai servizi di telecomunicazione. Non si tratta più di un optional, perché tutta la società vuole avere internet sia a casa che in viaggio. All'inizio della pandemia, abbiamo affrontato due grandi sfide: la prima consisteva nel garantire l'affidabilità e la stabilità della rete per i servizi di emergenza come ospedali, polizia e quant'altro, mentre la seconda riguardava la necessità di spostare la fornitura dei servizi dai centri cittadini alle zone residenziali”.

Secondo D'Itri, il fatto di avere già una cultura del lavoro da casa piuttosto radicata, ha semplificato molto l'adozione stabile di questa modalità da parte di TELUS. Inoltre, per lui è fondamentale focalizzarsi sull'utilizzare la tecnologia a sostegno della società, specie in questo momento di incertezza. Infatti, durante i vari lockdown, la rete TELUS non solo ha semplificato il lavoro dei servizi di emergenza, ma ha anche aiutato le persone a rimanere connesse tramite video, chat e altri mezzi digitali. D'Itri si aspettava che TELUS mettesse in stand-by i propri piani per il 5G a causa del clima di instabilità generato dal COVID-19, ma invece l'azienda ha spinto sull'acceleratore.

Come per qualsiasi tendenza emergente, ci sono molti pregiudizi sulla connettività 5G, e D'Itri ce li ha sottolineati.

 “Molti consumatori pensano che il 5G sia solo una rete più veloce, ma è molto più di questo. Non si tratta semplicemente di alta velocità e bassa latenza, e non è nemmeno l'ennesima rete mobile.

“In pratica, stiamo realizzando l'infrastruttura di base per il futuro dell'innovazione in settori come le auto che si guidano da sole, la realtà aumentata e l'Internet of Things. E questa è solo la punta dell'iceberg”.

Ma la vera domanda è: cosa significa tutto questo per il settore delle telecomunicazioni?

“Da un punto di vista tecnologico, sfrutteremo le frequenze ad alta larghezza di banda allo scopo ultimo di essere più vicini al cliente. In soldoni, significa che l'industria delle telecomunicazioni deve realizzare molte più celle radio e aumentare la cosiddetta "densificazione". Quindi, stiamo usando la piattaforma di automazione low-code di Appian per orientare l'approccio aziendale all'allineamento dei processi. Una volta fatto questo, si potrà iniziare a pensare all'integrazione dei sistemi, alle applicazioni e a sfruttare l'automazione per fare il salto verso un lavoro "basato sulle eccezioni"”, ha affermato D'Itri.

Ciò significa che TELUS non ha automatizzato ogni attività dei propri processi aziendali, ma solo quelle che non richiedevano l'intervento umano. A spingere TELUS ad adottare la piattaforma di automazione low-code di Appian, continua D'Itri, è stato l'enorme carico di lavoro necessario per l'implementazione del 5G (10 volte maggiore rispetto al volume abituale), da ripartire tra lo stesso numero di dipendenti o anche meno. D'Itri ha dichiarato che TELUS ha scelto Appian per le sue funzionalità di automazione e perché la piattaforma non era un prodotto di nicchia adatto solo a un tipo specifico di implementazione.

Tieni d'occhio il blog per non perdere l'episodio finale di: Il 5G incontra il low-code: il commento degli esperti su come i leader delle telecomunicazioni 5G stanno sfruttando il low-code per aprire la strada all'innovazione intersettoriale. Per saperne di più sui progressi nel 5G di T-Mobile e Telus, così come per ulteriori informazioni su come Appian sta favorendo l'innovazione nel settore delle telecomunicazioni, visita il nostro centro risorse.