Le aziende europee fanno molte più richieste rispetto alle società statunitensi, ma sono tutte frenate dal gap tecnico e dalla complessità dello sviluppo
Milano – 9 ottobre, 2018 – Appian (NASDAQ: APPN) ha reso noti oggi i risultati della seconda parte della sua ricerca globale sul futuro del lavoro, condotta da IDG. Secondo i dati, le aziende europee cercano il più possibile di soddisfare il ritmo richiesto dal processo di digital transformation, in una percentuale superiore alle società statunitensi. Un’impresa dell’area EMEA genera in media ogni anno 230 richieste interne per nuove applicazioni di business e importanti miglioramenti delle funzionalità dei software aziendali. La media europea è ben al di sopra di quella registrata negli Stati Uniti, che si ferma in media a 153 richieste.
Nonostante questa disparità, le medie relative al successo di tali richieste rimangono comunque basse. In tutte le aree geografiche prese in considerazione, il 50% di tutte le richieste di sviluppo di nuove app non vengono soddisfatte. In molti casi le applicazioni non vengono neanche consegnate, o vengono consegnate senza rispettare le reali esigenze del business.
La ricerca, pubblicata in una serie di rapporti, esamina lo stato della trasformazione aziendale e il suo impatto sul futuro del lavoro. I risultati principali del sondaggio, condotto con il coinvolgimento di figure dirigenziali in ambito IT negli Stati Uniti e in Europa includono i seguenti dati:
Cresce la domanda di nuovi progetti digitali in ambito aziendale
La richiesta di nuovi progetti di sviluppo viene ora generata all’interno di tutta l’azienda, dimostrando che tutte le divisioni aziendali sono alla ricerca di nuovi modi per trasformare il modo in cui operano nell’era digitale. Negli Stati Uniti, il Marketing è la divisione nella quale è più probabile che vengano richieste nuove app, mentre nei paesi EMEA i due reparti leggermente in vantaggio sono quello finanziario e la contabilità. I dati del sondaggio mostrano la seguente suddivisione delle richieste di sviluppo da parte delle singole business unit, negli Stati Uniti e nell’area EMEA:
Le imprese stanno accumulando un gap tecnico
In linea generale, i reparti IT stanno letteralmente lottando per soddisfare le richieste aziendali in continua evoluzione, principalmente a causa del lento ritmo registrato negli ambiti del coding e al gap tecnico che si sta accumulando.
Il suddetto gap tecnico è legato al costo implicito dovuto alle ulteriori rilavorazioni, causate a loro volta dalla scelta di una soluzione più semplice nell’immediato rispetto a quella più giusta. Fa riferimento, inoltre, al costo relativo alla “perdita di opportunità”, per non aver sviluppato la giusta applicazione necessaria per trarre vantaggio da un’opportunità di mercato. I dipartimenti IT trascorrono il 50% del loro tempo a codificare nuove app e aggiornamenti, ma perdono circa due quinti del loro tempo di sviluppo per il gap tecnico rilevato (al 39% in USA contro il 36% in area EMEA). Nel complesso, l’impatto globale sul business dovuto al gap tecnico è riassumibile come segue:
Nel 55% dei casi si incontrano maggiori spese operative
Il 52% dei miglioramenti software semplici richiedono molto più tempo del previsto
Il 47% di prestazioni e scalabilità in meno
Un aumento del 35% per il time-to-market
Nel 17% dei casi non vengono apportati miglioramenti alla customer experience
Alla domanda su come mitigare il gap tecnico, la prima risposta data dai partecipanti al sondaggio è stata, per il 53%: “cercare nuovi modi per accelerare lo sviluppo delle applicazioni”.
Low-code enterprise: un nuovo approccio
Le piattaforme enterprise di sviluppo low-code accelerano la creazione di applicazioni con strumenti di progettazione visiva drag-and-drop robusti ma semplici da usare. Garantiscono, inoltre, che tutte le applicazioni siano connesse, governate e a prova di futuro. In questo modo le applicazioni e le funzionalità possono essere introdotte più rapidamente sul mercato senza creare nuovi silos applicativi o compromettere la qualità, le prestazioni e l’esperienza. Di conseguenza, le imprese possono ridurre al minimo il gap tecnico ed essere rapide nel cogliere le nuove opportunità offerte dal mercato.
“I dati dell’indagine mostrano che tutte le aziende devono accelerare l’erogazione di nuove applicazioni IT senza sacrificare la qualità o accumulare gap tecnico“, ha affermato il CEO di Appian, Matt Calkins.
Per maggiori informazioni su come il gap tecnico stia frenando le aziende europee e come lo sviluppo low-code possa essere di aiuto, scarica Appian’s Future of Work Survey Report #2.
Metodologia
La ricerca The Future of Work, sviluppata da IDG, include le risposte ottenute tra agosto e settembre 2018 da un panel di intervistati composto da 500 leader in ambito IT (50% manager di livello C, tutti direttori o di grado superiore), provenienti da aziende con oltre 1.000 dipendenti. Per questa parte dell’indagine, il 50% degli intervistati ha sede negli Stati Uniti e il 50% proviene dall’Europa. Per poter essere candidabili al sondaggio, i manager coinvolti dovevano essere coinvolti in processi di trasformazione aziendale da almeno un anno.
Informazioni su Appian
Appian offre una piattaforma di sviluppo software che combina automazione intelligente e sviluppo low-code enterprise per creare in tempi brevi applicazioni di business potenti. Molte tra le più grandi organizzazioni del mondo utilizzano applicazioni Appian per migliorare l’esperienza del cliente, raggiungere l’eccellenza operativa e semplificare il rischio e la conformità globali. Per ulteriori informazioni visita il nostro sito web http://appian.it
A proposito di Appian
Appian è una software company che automatizza i processi aziendali. Grazie alla Appian AI Process Platform è possibile progettare, automatizzare e ottimizzare anche i processi più complessi, in modalità end-to-end. Le organizzazioni più innovative del mondo si affidano ad Appian per migliorare i propri flussi di lavoro, unificare i dati e ottimizzare le operazioni, ottenendo migliori tassi di crescita e offrendo esperienze superiori ai propri clienti.
Sabrina Bellodi
Field Marketing Manager
Italy