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4 modi in cui il low-code aiuta a ridurre il debito tecnico

Rena Stern, Director of Product Marketing, Appian
May 27, 2021

Negli ultimi 18 mesi, le aziende si sono rese conto che innovazione e trasformazione digitale sono questioni esistenziali. I leader aziendali hanno riconosciuto che il software è un componente fondamentale dell'innovazione digitale. Con l'aumento della necessità di creare più applicazioni rapidamente, le richieste al reparto informatico sono salite alle stelle, così come il backlog di sviluppo delle applicazioni IT.

Il debito tecnico è parte integrante dello sviluppo di un software. Una certa quantità di debito tecnico è inevitabile, ma troppo può sopraffare gli sviluppatori, prosciugando le risorse e annichilendo la capacità dell'IT di innovare e risolvere i problemi dell'azienda. Uno studio recente ha rilevato che il 91 % delle organizzazioni fatica a far fronte al debito tecnico.[1]

Sfortunatamente, l'impatto del debito tecnico non fa che peggiorare. Con scadenze ristrette e risorse limitate, le organizzazioni spesso cercano soluzioni facili e veloci al di fuori dell'IT per portare a termine il lavoro. Sul lungo termine, però, questo può causare diversi problemi. Secondo IDC, per esempio, entro il 2022 il 90 % delle organizzazioni si troverà a dover recuperare il debito tecnico in ambiti come design, qualità e sicurezza delle applicazioni messe in piedi in tutta fretta durante la pandemia.[2]

Continua a leggere per scoprire qual è l'impatto del debito tecnico, perché gestirlo è importante e quale può essere il contributo del low-code.

 

grafico a torta dei cicli di sviluppo del debito tecnico

Qual è l'impatto del debito tecnico? 

In media, le organizzazioni IT spendono il 38 % del loro tempo in attività di manutenzione, per mantenere le applicazioni, proteggere i dati aziendali e dei clienti, garantire la compatibilità retroattiva, evitare l'obsolescenza tecnologica e supportare gli ultimi dispositivi o endpoint.[3]

L'elenco infinito di elementi necessari per far progredire le operazioni aziendali occupa circa due giorni interi per dipendente IT ogni settimana. In alcuni settori, come quello bancario, le aziende spendono fino al 75 % del loro budget informatico solo per mantenere i sistemi legacy. Lungi dall'essere un problema limitato al solo IT, l'impatto negativo del debito tecnico si estende a tutta l'azienda

  • Il debito tecnico ostacola l'innovazione e la crescita: sfide complesse richiedono soluzioni innovative. Ma se i team di sviluppo passano la maggior parte del loro tempo a fare in modo che tutto funzioni, non avranno il tempo per valutare casi d'uso nuovi o esistenti, trovare applicazioni che forniscano valore aziendale o migliorare le esperienze di utenti e clienti.
  • Il debito tecnico alimenta il divario tra le priorità della linea di business e dell'IT: quando i leader aziendali pensano che una soluzione IT richieda troppo tempo o temono di non ottenere un'applicazione efficace, finiscono per aggirare il reparto informatico e comprare soluzioni già pronte. Questo problema è chiamato "shadow IT", ed è sintomo di una più grande mancanza di cooperazione tra i team di sviluppo e gli utenti aziendali. A lungo andare crea problemi molto più grandi, tra cui sistemi frammentati con dati compartimentati, un debito tecnico impossibile da sanare, rischi per la sicurezza e problemi di governance per i CIO, cose che, a loro volta, non fanno che aumentare il debito tecnico, scatenando un circolo vizioso.
  • Il debito tecnico pone problemi di scalabilità: per essere efficaci, applicazioni e sistemi devono lavorare insieme. Eppure i team IT alle prese con il debito tecnico potrebbero non avere il tempo di verificare la compatibilità retroattiva delle nuove applicazioni. Sistemi legacy ingombranti e le soluzioni disparate trovate dagli utenti aziendali impediscono l'integrazione e limitano la scalabilità.

Considera questa statistica: secondo IDC, entro il 2023 verranno sviluppati e distribuiti più di 500 milioni di applicazioni e servizi digitali, cifra pari al numero di app che sviluppate negli ultimi 40 anni.[4] Con un simile volume, le organizzazioni non possono permettersi di attenersi allo status quo, lasciando che il debito tecnico continui ad accumularsi. È qui che entra in gioco il low-code.

 

Come il low-code aiuta a gestire il debito tecnico

Albert Einstein una volta disse: “Un problema non si risolve seguendo la stessa mentalità che lo ha creato”. Il low-code serve a dare un nuovo modo di pensare, poiché consente alle organizzazioni di costruire applicazioni potenti rapidamente, riducendo il carico della manutenzione continua per i team IT e permettendo loro di reindirizzare le risorse verso l'innovazione che fa andare avanti un'attività.

Il low-code è un modo diverso di sviluppare applicazioni. Anziché scrivere righe di codice, gli sviluppatori creano applicazioni usando strumenti di sviluppo visuali e basati sull'intento. Adottare il low-code permette alle organizzazioni di liberarsi dal peso del debito tecnico. 

Il low-code consente di gestire ogni fase del debito tecnico: progettazione, sviluppo, integrazione, manutenzione e tutto quel che viene dopo.

  1. Il low-code spinge aziende e IT a collaborare: le migliori soluzioni emergono quando utenti aziendali e sviluppatori progettano applicazioni insieme. Il low-code favorisce la collaborazione e l'invio di input chiari e frequenti da parte degli utenti aziendali. Anziché ritrovarsi con funzionalità sviluppate in maniera compartimentata, gli utenti finali possono contribuire allo sviluppo di un'applicazione che prende forma sotto i loro occhi. I prototipi e le build in corso offrono agli utenti qualcosa di concreto su cui dare un feedback, in modo che i team di sviluppo possano capire a fondo quello che serve davvero.
  2. Il low-code accelera i tempi di sviluppo delle applicazioni senza sacrificare potenza o qualità: lo sviluppo di applicazioni low-code è da 10 a 20 volte più veloce degli approcci tradizionali. Con il low-code, i team si concentrano sulla progettazione della soluzione giusta, lasciando che alla codifica pensi la piattaforma. Le migliori piattaforme low-code offrono velocità di sviluppo e flessibilità di personalizzazione secondo necessità.
  3. Il low-code affronta il problema delle integrazioni, riducendo i costi generali e la manutenzione: le piattaforme di automazione low-code più solide riuniscono tutto in un unico workflow che include la manodopera umana, l'intelligenza artificiale (IA) e la Robotic Process Automation (RPA), oltre a strumenti esterni, sistemi legacy e dati, che però rimangono al loro posto. In questo modo, le organizzaizoni possono integrare e automatizzare anche i processi più complessi in modo facile e veloce.
  4. Le applicazioni low-code sono significativamente più facili da mantenere: in fase di distribuzione, le applicazioni incorporano già gli standard di interfaccia e sicurezza più recenti e sono già compatibili con i dispositivi mobili e le piattaforme cloud più recenti, eliminando la necessità di modificare le applicazioni per vari ambienti e sistemi operativi. Pertanto, non vanno ad aggiungersi all'elenco dei debiti tecnici che sovraccaricano i team IT. I requisiti di manutenzione sono semplificati, con aggiornamenti, certificazioni di sicurezza, controlli normativi e valutazioni sulle prestazioni gestiti automaticamente dalla piattaforma.

Le piattaforme low-code liberano i team di sviluppo dal debito tecnico, permettendo loro di concentrarsi sui tipi di sviluppo innovativo che li hanno portati a orientarsi verso l'IT. Poiché la piattaforma si occupa degli aggiornamenti e della manutenzione che in genere sono deputati ai team IT, il low-code non riduce solo il carico di manutenzione di uno staff IT già oberato, ma taglia significativamente i costi generali di gestione di un'applicazione.

 

Gestire l'impatto del debito tecnico

Guarda il video per ascoltare ciò che il CEO di Appian Matt Calkins ha da dire su low-code e debito tecnico. E scopri altri vantaggi del low-code nel whitepaper: Il futuro dello sviluppo di applicazioni aziendali.

[1] 2018 Digital Transformation Readiness Survey, Appian e DevOps.com

[2] IDC European Accelerated App Delivery Practice, 2021.

[3]. Report IDG “The Future of Work”, 2018. appian.com/future-of-work-part-2/.

[4] IDC, FutureScape: Worldwide IT Industry 2020 Predictions, DOC #US45599219, 28 ottobre 2019